CONVEGNO “IL LIBRO ROSSO DI CARL GUSTAV JUNG” – CATANIA 18 APRILE
03/04/2015SEMINARIO CLINICO – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA- 5 MAGGIO 2015 –
29/04/2015LABORATORIO DELL’IMMAGINALE
IL SOGNO E IL MONDO INFERO
CATANIA 27/28 MARZO 2015
Il 27 e il 28 marzo del 2015, nella suggestiva sala del Boggio Lera, tra blocchi di tufo e volte bizantine, la terza edizione del laboratorio di Ars Hillmaniana, realizzato e condotto da Riccardo Mondo, ha reso omaggio a James Hillman attraverso la lettura critico-immaginale di uno dei testi più complessi e provocatori che il maestro della psicologia archetipica ha scritto.
Il sogno e il mondo Infero.
Sovvertendo le teorie psicoanalitiche classiche sulla considerazione del sogno nel processo analitico, lo scritto conduce il lettore nel mondo di Ade in un viaggio nei meandri oscuri ed invisibili del Mondo Infero , nell’incontro con miti della morte e miti decaduti alla morte.
Gli incontri seminariali del venerdi pomeriggio e del sabato mattina hanno così visto la summa di un lavoro di lettura, interpretazione e sintesi avvenuto precedentemente nel gruppo di lavoro e poi proposto attraverso un fare laboratoriale, coordinato da Salvo Pollicina, dove l’ humus immaginale è stato il filo continuo tra fattezze materiche e visioni psichiche.
La cornice musicale del flauto iniziale, evocatore di antiche storie, l’intermezzo del didgeridoo, strumento tribale di riti maori, animati da Stefano Spoto accompagnano l’entrata in Ade scandita da un frammento esperienziale di arte terapia dove, la conduzione di Cinzia Favara, sollecita il manifestarsi del nero dal bianco per rin-tracciare immagini recondite che svelino, nel qui-ed-ora dell’immanenza, l’emozione fuggitiva dell’invisibile indefinito.
L’intimità del sogno personale chiude ed apre ogni incontro in una condivisione di senso allargata che accomuna il gruppo, dipana fili, intreccia legami nella delicata regia di Alda Marini nella proposta dell’Immaginal Dreaming Matrix.
( foto di Claudio Floresta )
Così le giornate di Ars Hillmaniana giungono al termine del loro svolgimento e la visione del corto di Marisa Capace altera il reale e, in una repentina inversione temporo-spaziale, il diurno e il notturno si intersecano e si inter-scambiano lasciando, dentro ognuno dei partecipanti, una tenera inquietudine nel sogghigno di Ade e nel sorriso di Hillman, sullo sfondo.
Rosa Ingrassia