Narrazioni e commenti su ‘Nei luoghi del fare anima’ di Riccardo Mondo
15/03/2014Ars Hillmaniana su ‘Il Codice dell’Anima’ con Riccardo Mondo e Claudio Widmann
28/03/2014con Riccardo Mondo
4 Aprile 2014
Per quanto il sogno possa appartenere anche alla vita diurna nel suo fare riferimento alla capacità immaginativa della mente, è nella notte che la vita onirica ci trasporta in territori sconosciuti o sepolti, dimenticati o mai esistiti, facendo di ognuno di noi il viaggiatore smarrito di un territorio straniero del quale al risveglio riportiamo solo qualche frammento. Proprio per questo la vita parallela nella quale ogni notte ci avventuriamo, ha da sempre affascinato gli studiosi di ogni tempo, filosofi e scienziati, ma anche artisti e poeti, tutti potentemente attratti dalla inafferrabilità di questa dimensione così naturale, così spontanea, eppure così inafferrabile, trasgressiva, provocatoria. Se tutti sogniamo, così come i bambini e, pare, anche gli animali , è molto difficile avere un rapporto con le immagini del sogno, non solo nel senso della scarsa comprensibilità delle stesse, ma ancora di più della capacità di conservarle nella memoria, e della difficoltà di comunicarle.
Il linguaggio stesso ci appare inadeguato per la sua narrazione, la logica non ci aiuta a inserirlo nelle categorie che conosciamo, il tempo ci appare del tutto incongruo rispetto a quello cui siamo abituati. Ma allora, cosa riportiamo del sogno? Cosa ricordiamo di ciò che in esso abbiamo vissuto, cosa ha a che fare con la nostra vita del giorno?
Di questo converseremo venerdì con Riccardo Mondo, psicologo analista junghiano, al Caffè psicologico di Contanimare.