Aprile 2006, gli ottant’anni di James Hillman a Catania
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13/01/2007
Nella primavera siciliana, ancora instabile ed imprevedibile, dentro la cornice barocca di una città vulcanica , focosa e nera come Catania, in una terrazza affacciata sulle cupole del centro storico tra le quali scorgere in lontananza il mare, un magnifico vecchio proveniente dall’altra parte dell’oceano, insieme alla sua famiglia molto americana , si è lasciato festeggiare, corteggiare, applaudire in occasione dei suoi 80 anni. I suoi appassionati cultori, studiosi, ammiratori non gli hanno risparmiato nulla del classico rituale di ogni ragguardevole compleanno: doni, ospitalità, banchetto e canto propiziatorio perché effettivamente lui, ad ottant’anni, è veramente un bravo, bravo ragazzo.
La festa, organizzata in suo onore dall’ Associazione culturale Crocevia, è cominciata nel primo pomeriggio quando, nell’aula dei Benedettini dove già una volta la nostra città aveva avuto il piacere di ascoltarlo, una folla di estimatori si è numerosamente raccolta per incontrarlo ancora, ascoltarlo ancora. Anche se, questa volta, è stato lui ad ascoltare i presenti e non senza una certa delusione da parte di chi si aspettava dal grande vecchio altri stimoli, altre emozioni, altre imprevedibili considerazioni. Invece Lui, con ineffabile sorriso, a metà tra il compiaciuto e il meravigliato, un po’ stupito un po’ divertito, ha accolto le manifestazioni di quanti hanno voluto esprimergli il riconoscimento del suo lavoro, della sua opera, della sua intelligenza: Riccardo Mondo, innanzi tutto, artefice dell’incontro; il Sindaco di Catania che, con l’ufficiale banda tricolore ha salutato l’evento nella consapevolezza dell’importanza dello stesso per la sua città; incontro che fra l’altro – come preannunciato in quella medesima occasione – segna la nascita del nuovoIstituto Mediterraneo di Psicologia Archetipica il cui Presidente Onorario è proprio James Hillman.
E poi gli altri, studiosi, lettori del mondo psicologico e analitico come di altre discipline che, a partire dal nostro presidente Fulvio Giardina hanno voluto sottolineare il grande contributo che l’opera hillmaniana ha fornito alla contemporanea comunità degli psicologi, attraverso la potenza delle sue immagini e l’acutezza della sua critica.
Luciano Perez, psicologo analista del Cipa, ne ha richiamato l’importanza per la continuazione e la riflessione sull’opera del grande Maestro, dal cui terreno si inoltra innovativamente un pensiero libero da schemi preordinati, ma che affonda nel cuore della complessità junghiana, irritando spesso i suoi seguaci più ortodossi, e contemporaneamente incantandoli. In questa festa nella ex Magna Grecia, così viva nelle opere di questo autore, con i suoi dei e le sue mitiche figure, non è mancata nemmeno la lingua originaria, il greco antico per l’appunto, che Lucia Arsì – umanista socia di Crocevia, ha voluto richiamare leggendo in lingua alcuni brani scelti da Epicarmo, Plotino , ed altri ancora.
Non sono mancati gli illustri assenti, come Franco Battiato, autore di un ormai noto ritratto di James Hillman, che, atteso fino all’ultimo al dibattito, non ha rinunciato più tardi a porgergli i saluti brindando insieme a lui al valore dell’arte e alla libertà della conoscenza.
Le conclusioni di questo particolarissimo incontro le ha tirate Luigi Turinese, medico omeopata e psicologo analista dell’Aipa, curatore insieme a Riccardo Mondo del più volte citato Caro Hillman: uno dei due gentiluomini siciliani che con la cornucopia carica di doni ha contribuito a tessere questo legame affettivo e culturale capace di superare l’oceano, le distanze geografiche e storiche, gli steccati ideologici, per riportare qui tra noi il più attuale e anticonformista cantore dell’Olimpo.
Lilia Di Rosa
Pubblicato in Psicologi & Psicologia in Sicilia, anno IX, n° 4, ottobre 2006