Caro Hillman...
Venticinque scambi epistolari con James Hillman
James Hillman (1926-2011) è considerato l'allievo più originale e creativo di Carl Gustav Jung. La sua vasta produzione origina da un confronto critico con il ricco patrimonio junghiano, sino a delle riflessioni a tutto campo che ne hanno fatto uno scrittore di culto, portandolo a occuparsi delle grandi problematiche che affliggono l'uomo contemporaneo. La conseguenza è stata lo sviluppo della psicologia archetipica, che si situa in una regione intermedia tra ortodossia psicoanalitica e cultura alta intrisa di grecità. Nei confronti della psicologia analitica Hillman rappresenta -in termini di eresia- ciò che C.G Jung rappresentò per l'ortodossia freudiana un secolo fa. Come psicoanalisti junghiani, Riccardo Mondo e Luigi Turinese hanno seguito gli sviluppi del pensiero hillmaniano con particolare attenzione critica e, spinti da un sentimento di gratitudine, hanno concepito l'idea di un confronto su di esso. Per farlo hanno scelto la via epistolare, che si radica storicamente nella tradizione analitica; e hanno chiesto a ventiquattro intellettuali italiani- psicoanalisti e non - di manifestare il proprio apprezzamento critico nei confronti di Hillman con una lettera a lui indirizzata. Le lettere sono organizzate in cinque sezioni (Attualità della psicologia archetipica; Tracce di Jung; Destino e individuazione; Therapia; Un nuovo umanesimo tra etica ed estetica), precedute ciascuna da una presentazione tematica scritta dagli Autori. Con la consueta verve intellettuale, James Hillman risponde puntualmente a ogni lettera, dando luogo a un mosaico che costituisce di fatto un saggio critico polifonico sulla sua opera. In questa edizione riveduta e ampliata rispetto alla prima del 2004, Mondo e Turinese hanno inserito una nuova sezione (Attualità della psicologia archetipica ) che ospita due saggi inediti a loro firma e la Presentazione a cura di Silvia Ronchey, studiosa da sempre sensibile alle ricadute umanistiche dell'opera hillmaniana.